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Cima Sud dell’Argentera (3297 m) per la Cresta Sigismondi

Difficoltà: AD poco sostenuto
Roccia: gneiss, ottima
Dislivello dell'arrampicata: 477 m dal Colletto Freshfield alla vetta
Tempo di salita: 5-6 ore dal Rifugio Remondino alla vetta
Materiale utile: fettucce lunghe, alcuni chiodi e nut. La via non è attrezzata.

Il 23 giugno 1908, i torinesi Angelo Brofferio e Vittorio Sigismondi salirono sulle tracce del pioniere inglese Freshfield per il Vallone dell'Argentera e il ripido canalone nevoso sulla destra, poi proseguirono con bella arrampicata per la lunga cresta sud dell'Argentera: «La nostra via alla punta massima delle Marittime – scrive Angelo Brofferio – offre un'ascensione molto dilettevole, però poco variata, senza difficoltà notevoli, né pericoli di nessuna sorta. Come scrissi già sulla “Rivista”, raccomando caldamente questa gita come probabilmente la più divertente che si possa compiere dal Rifugio Genova; è il tipo classico delle ascensioni dette fra noi “accademiche”». (Rivista Mensile del CAI, anno 1909, pag. 150).
Seguendo la cresta, Brofferio e Sigismondi superarono due notevoli punte intermedie che ancora non avevano nome: «Crediamo che sia il caso di dare un battesimo alle due punte da noi salite – riferisce Brofferio – sia per la loro forma e la posizione cospicua, sia perché è anche possibile che questa via venga ripetuta ed appezzata come si merita. La punta 3020 la designeremmo col nome di Cima Purtscheller, uno dei più forti campioni dell'alpinismo senza guide, uno dei primi illustratori delle Alpi Marittime. Alla punta 3191 assegneremmo il nome di Cima Genova, come omaggio alla Sezione del Club che con indefesso lavoro si occupa di quella pittoresca, estrema plaga della patria nostra, e come richiamo al bel rifugio costruito alle falde della Serra». (Articolo citato).
Oggi la cresta sud dell'Argentera, conosciuta comunemente come “Cresta Sigismondi” è una delle più classiche e frequentate vie di terzo grado delle Alpi Marittime. Per arrivare all'attacco della bella cresta non è obbligatorio seguire il ripido canalone nevoso salito da Freshfield e da Sigismondi: la maggior parte degli alpinisti sale al Colletto Freshfield per il versante meridionale che non oppone difficoltà.

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Note tecniche: è una classica e bellissima via di cresta, su roccia perlopiù ottima. Ha difficoltà poco sostenute, ma non è da sottovalutare, perché la salita è molto lunga e il percorso non sempre evidente. La prima parte della salita si svolge sul crestone sud-ovest della Cima Genova, tra il Vallone Assedras e quello dell'Argentera. Giunti sulla Cima Genova si prosegue sulla cresta sud dell'Argentera, fino sulla cima più alta.

Avvicinamento: dal Rifugio Remondino (2485 m) si segue la traccia che sale in direzione nord-est fra massi e detriti (segnavia rossi), verso la Cima Sud dell'Argentera. Giunti sotto il conoide del Canale dei Detriti, si lasciano a destra i segnavia e si piega a sinistra in direzione nord-ovest. Tagliando diagonalmente una fascia detritica sopra una balza rocciosa, si raggiunge il canalino che conduce all'evidente Colletto Freshfield (2820 m, 45 minuti circa dal rifugio).

Arrampicata: dal Colletto Freshfield si sale a destra su placche inclinate (II) per un centinaio di metri, fino a sbucare in cresta. Proseguendo per un tiro di corda sulla cresta munita di buoni appigli (II, II+), si giunge sotto una parete ripida. Si rimonta la parete per fessure e rocce articolate (passi di III) per due tiri di corda. Si giunge così su un pendio di rocce inclinate e detriti, che si salgono senza difficoltà fino alla cresta sommitale della Cima Purtscheller (3040 m). Percorsa con qualche saliscendi la cresta frastagliata, si scende fino ad uno spuntone. Si scavalca lo spuntone e si scende ancora (II+) fino al Colletto Purtscheller (3000 m circa).

Qui si può interrompere la salita, scendendo per il canale sud-est in parte detritico (necessarie alcune corde doppie).

Dal colletto si sale per un tiro di corda su cresta inclinata (II), poi si supera un muretto (III) e, per rocce più facili, si giunge su una spalla. Si procede facilmente sulla cresta quasi orizzontale, poi si scende in breve ad un intaglio. Da qui si sale per cinque lunghezze di corda lungo la cresta inclinata, con arrampicata aerea e divertente (II), fino sulla Cima Genova (3191 m), punto nodale sulla cresta sud dell'Argentera.

Qui si può interrompere la salita, scendendo verso est per rocce gradinate (eventualmente in corda doppia), fino ad incontrare la via normale alla Cima Sud dell'Argentera poco a monte del Passo dei Detriti.

Si procede facilmente sulla cresta quasi orizzontale, quindi si sale su un primo spuntone per facili rocce gradinate. Lasciando a sinistra il secondo spuntone costituito da un grosso masso, si traversa sul lato est (II) fino ad un intaglio.
Si procede per alcune decine di metri sulla cresta poco ripida ma affilata (III), fino sotto un breve risalto verticale che si supera direttamente (passo di III+). Poco più avanti si deve affrontare un tratto di cresta quasi orizzontale ma assai affilata (III+), che conduce sotto uno spuntone verticale. Sfruttando una cengetta si traversa per qualche metro sul lato est, poi si sale per un canalino gradinato (II) che riporta in cresta. Si passa ora sul lato ovest, scendendo per qualche metro e poi traversando per una rampa e una cornice, fino all'imbocco di un ampio canale di rocce gradinate. Salendo per il canalone si ritorna in cresta dove questa diventa più facile e, procedendo per rocce rotte e detriti, si arriva sulla Spalla (3257 m). Si percorre la cresta detritica quasi pianeggiante, infine, innalzandosi per massi e spuntoni, si guadagna la Cima Sud dell'Argentera (3297 m).

Discesa: dalla croce della Cima Sud ci si abbassa per alcune decine di metri lungo lo sperone sud-est, poi si scende a destra in un camino che più in basso si allarga a canale (attrezzato con chiodi e spezzoni di corda). Si raggiunge così l'evidente cengia che taglia tutto il versante sud-est. Si segue la cengia senza difficoltà fino ad una pancia strapiombante che la interrompe. L'esposto passaggio è attrezzato con una corda fissa. Superata la pancia si continua sulla cengia, poi per una traccia segnalata si giunge al Passo dei Detriti (3122 m). Da qui si scende verso sud-ovest per tracce di sentiero lungo il Canalone dei Detriti. Proseguendo fra i massi nel sottostante vallone si raggiunge il Rifugio Remondino (2485 m). Si continua la discesa su una comoda mulattiera fino all'ampio Pian della Casa, poi si segue verso nord una rotabile che, in 6 km circa, riporta alle Terme di Valdieri (4-5 ore dalla Cima Sud).

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