Dislivello in salita: 1300 m circa dal Piano della Casa; 600 m circa dal Rifugio Remondino
Tempo di salita: 4-4.40 ore dal Piano della Casa; 2.10-2.30 ore dal Rifugio Remondino
È la via più agevole per salire sulla Cima Paganini, assai più consigliabile del canalone ripido e franoso che porta direttamente al Colle di Nasta. Tale canalone può essere seguito eventualmente in discesa, con un po’ di cautela, effettuando così un anello intorno alla Cima di Nasta. Poiché il tratto dal Colle di Nasta alla Cima Paganini è molto breve, si può facilmente abbinare questa ascensione con la via normale alla Cima di Nasta, concatenando due bei “tremila” in un’unica gita.
Accesso stradale: da Cuneo si va a Borgo San Dalmazzo, si prosegue per un breve tratto verso Limone Piemonte, poi si prende a destra la rotabile che risale la Valle Gesso. Oltrepassato Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque, e si continua lungo la strada che sale a Sant'Anna e alle Terme di Valdieri. Subito prima dell’abitato, superato il ponte sul Torrente Gesso, s’imbocca a sinistra una stretta rotabile che s’innalza nel bosco con alcuni tornanti, poi si allunga sul fianco destro idrografico del Vallone della Valletta (o della Casa), tagliando alcuni ripidi canali. Oltrepassata una copiosa fontana, si sbuca nella conca erbosa del Gias delle Mosche. Trascurando i sentieri per i Laghi di Fremamorta e per il Rifugio Bozano, si continua in automobile sulla strada che diventa sterrata, fino all'ampio Piano della Casa, circondato da un bell’anfiteatro di cime rocciose. Si lascia a destra la mulattiera per i Colli di Ciriegia e di Fremamorta e si prosegue sulla rotabile ora piuttosto sconnessa, fino al suo termine dove si parcheggia l’auto.
Il Piano della Casa, o Piano della Casa del Re (come si legge sulla Carta d'Italia in scala 1:25.000 dell'IGM), deriva molto probabilmente il suo nome da un casotto di caccia del re Vittorio Emanuele II che vi si trovava.
Itinerario: dal parcheggio in cima al Piano della Casa (1765 m) si procede lungo un sentiero che taglia il fianco destro idrografico della conca, poi sale verso est fra massi e radi larici, addentrandosi nel Vallone Assedras in cima al quale si scorge la sagoma del Rifugio Remondino. La mulattiera si eleva con varie svolte sul fianco destro idrografico del vallone, poi attraversa su una passerella il rio di fondovalle. Poco più in alto, a quota 2045, si lascia a destra la diramazione per i colli Ghiliè e Mercantour (vedi itinerario precedente), quindi si attraversa nuovamente il rio presso una bella cascata e si procede verso nord fra giganteschi massi. Poco più avanti, il sentiero gira a destra e sale fra erba e pietraie con numerosi tornanti. Piegando a destra si entra in un piccolo avvallamento detritico, si lascia a sinistra il percorso segnalato diretto al Rifugio Bozano, poi si svolta nuovamente a destra e, superando un breve tratto roccioso, si giunge al Rifugio Remondino (2464 m, 1.50-2.10 ore dal Piano della Casa).
Di proprietà della Sezione di Cuneo del CAI, il rifugio dispone di una cinquantina di posti letto ed è aperto nel periodo estivo con servizio d’alberghetto (tel. 0171.97327).
Dal rifugio si scende alla piazzola per l’elicottero e, seguendo evidenti tracce (segni giallo-rossi e ometti) si risalgono le vaste pietraie in direzione della bastionata rocciosa che separa la parete ovest della Cima di Nasta dalla movimentata Catena del CAI. La traccia, sfruttando sapientemente i punti deboli della bastionata, permette di guadagnare quota velocemente: superato un canalino si raggiunge un ripiano roccioso, poi per ripide rocce montonate si tocca un poco marcato speroncino dove su una roccia alcune frecce di vernice indicano un bivio (2786 m). Qui si lasciano a destra i segnavia per il Colle di Brócan, per proseguire a sinistra (nord) tenendosi quasi addossati allo sperone sud-ovest della Cima di Nasta. Si supera una balza sfruttando una cengia ed una serie di canalini, poi si raggiunge il poco inclinato pendio di sfasciumi che conduce in breve al bel Lago di Nasta (2808 m, 2.50-3.20 ore dal Piano della Casa), adagiato in una conca detritica tra le moli rocciose della Cima di Nasta, del Báus e del Bastione.
Contornato a sinistra il lago, si sale per detriti o neve fino all’imbocco dello stretto canale di massi e sfasciumi, che fa capo al Colletto della Forchetta (2950 m). Qui si trascurano a sinistra i segni rossi che salgono alla Cima di Nasta, per proseguire pressoché in piano, per l’evidente balconata detritica che ne taglia il versante est nord-est. Quando la larga cengia si esaurisce, si scende in diagonale verso sinistra per pietraie (ometti), fino all’evidente ampia insellatura del Colle di Nasta (2939 m). A questo punto si attacca il versante sud della Cima Paganini, seguendo gli ometti di pietre che guidano il cammino. Dopo una trentina di metri si appoggia verso destra, per tracce fra cenge e canalini. Raggiunto un modesto sperone, si ritorna verso sinistra, riavvicinandosi al filo di cresta e, superato un breve e facile tratto roccioso, si raggiunge la bella cupola della Cima Paganini (Punta Sud, 3051 m; 1.10-1.20 ore dal lago di Nasta).
Discesa: ritornati al Colle di Nasta, si può scendere a destra (ovest) nel canalone che si abbassa ripido verso la testata del Vallone Assedras. Alcune precarie tracce sono reperibili alla base della parete della Cima Paganini (a destra scendendo): facendo attenzione alle pietre mobili si scende per sfasciumi ed eventuali residui di neve nell’ampio canale, il cui fondo è costituito da terra e sassi instabili, fin nella comba di massi e detriti alla testata del Vallone Assedras. Qui s’incontrano le tracce provenienti dal Passo dei Detriti (ben visibile in alto a destra): seguendo verso sinistra tracce e ometti, si scende un breve pendio erboso con alcuni tornanti e, nuovamente per grossi massi, si ritorna velocemente al Rifugio Remondino (1.20-1.30 ore dalla Cima Paganini).