Bella salita lungo la vecchia mulattiera, recentemente riattata, che collega la frazione di
Valdarmella all'importante valico della Colla dei Termini. Per l'esposizione a sud, la gita è
consigliabile soprattutto in primavera e autunno.
Splendidi castagneti da frutto nella parte bassa, poi boscaglie e infine pascoli con panorami
via via più ampi impreziosiscono questa lenta ascesa. Dalla Colla dei Termini, continuando a
salire per prati, si raggiunge senza difficoltà la Cima Ciuaiera, nodo orografico tra le valli
Tanaro, Corsaglia e Casotto.
Tratto dal volume: Nel cuore delle Alpi Liguri.
Il "Sentiero di Camilla" è ricco di inaspettate sorprese: prima fra tutte, per l'amenità del luogo, la Cascata di Tetti Tancias, anche se per raggiungerla occorre compiere una piccola deviazione; poi i freschi tratti di sentiero all'interno di fitti boschi di faggio; ed infine, il bel balcone panoramico sulle montagne della Valle Gesso. I dislivelli non eccessivi non devono però trarre in inganno: un po' di fatica e tratti piuttosto ripidi vanno messi in conto nel compiere questo itinerario.
Tratto dal volume: Sentieri e meraviglie delle Alpi Marittime (2° ed.).
Da Castérino, ameno villaggio posto in un ramo laterale dell'alta Val Roya, si rimonta la Valmasque, poi si sale al selvaggio Pas de la Fous con un percorso in parte fuori sentiero, ma ben segnalato con ometti e strisce di vernice. Lungo la salita si hanno splendide vedute sui vasti laghi Vert e Noir e sui più piccoli laghi Lusiere e Gelè, sovente ghiacciati fino a luglio inoltrato. Giunti al passo, il panorama si apre sull'imponente, vicinissimo Monte Clapier. Se si prosegue la salita fino sulla facile Cima Viglino, si può ammirare anche il Ghiacciaio del Clapier, che è il più meridionale delle Alpi.
Tratto dal volume: Sentieri e meraviglie delle Alpi Marittime.
Questo giro ad anello permette di visitare in un solo giorno quattro laghi molto belli, situati in due rami laterali del Vallone di Rio Freddo. La parte alta del percorso, dal Lago Martel al Lago dell'Avèr Soprano, è un po' impervia e priva di sentiero: richiede un buon senso dell'orientamento, perché i segnavia sono piuttosto radi.
Tratto dal volume: Tra Marittime e Cozie.
È un interessantissimo percorso ad anello, panoramico e poco faticoso, che traversa in quota la bastionata rocciosa sul fianco destro idrografico della Valle di Traversiera. Lungo il cammino s’incontrano numerosi resti di bunker e postazioni militari risalenti al Vallo Alpino. Se si segue la variante “b”, un po’ di attenzione è richiesta nell’aggiramento del torrione roccioso tra il Monte Freide e la Costa Fissela.
Tratto dal volume: Tra Maira, Varaita e Ubaye.
Il giro del Pic d'Asti è un bellissimo anello in alta quota, non troppo faticoso perché si parte già in alto, dalla strada del Colle dell'Agnello. Si cammina in ambiente roccioso e desolato, ma al contempo aperto e affascinante, impreziosito dal bel Lac d'Asti che s'incontra a metà del cammino. Al giro si può abbinare la salita al vicino Pic Brusalana, che offre un panorama notevole.
Tratto dal volume: Intorno al Monviso.
E' un percorso assai bello e vario, per le valli selvagge dei torrenti Lerone e Negrone, poi in salita fra boschi, gole e pareti rocciose, fino ai prati della Collettassa e alla vetta dell'Argentéa, dove la vista si apre su panorami straordinari.
Tratto dal volume: Vette e sentieri del Béigua Geopark.
È un percorso logico ed interessante, che segue il contrafforte tra l'alta Valle Sturla e il solitario vallone laterale del Rio Pomà. Si sale dapprima tra folti boschi di querce e castagni, quindi si sbuca su un panoramicissimo costone arbustivo che porta sulla dorsale tra i monti Bastia e Proi. Sono possibili due alternative: la variante "a" è più diretta, mentre la variante "b" effettua un giro più lungo passando per il paesello di Pomà, tra i più appartati del comune di Genova.
Tratto dal volume: Appennino genovese.
È un notevole itinerario escursionistico che percorre per intero il Costone della Ripa: si tratta di un imponente costone di conglomerato, che precipita con una gigantesca bastionata rocciosa sul Torrente Borbera, sovrastando gli abitati di Cantalupo Ligure e Rocchetta Ligure. Attraversato il Torrente Borbera su un suggestivo ponte ad arco, il sentiero segnalato s'inerpica per il pendio roccioso con qualche tratto esposto, attrezzato con cavi d'acciaio, poi prosegue sul filo del costone che offre vasti panorami. L'aereo percorso è intitolato a Serena e Alessandro, giovani soci del CAI di Novi Ligure, tragicamente caduti sul Gruppo del Monte Rosa nel 2003.
Tratto dal volume: La catena dell'Antola.
È un piacevole anello, piuttosto breve e non troppo faticoso. Nella parte iniziale si cammina su stradine, tra case, orti, uliveti, poi si prende un sentiero che si innalza fra la macchia, fino ad un costone che offre splendidi panorami sul mare.
Tratto dal volume: Golfo Paradiso, Portofino, Tigullio.
È un giro ad anello assai piacevole e interessante, con partenza e arrivo nel piccolo borgo di Ventarola, dove si trova un nuovo e accogliente rifugio del Parco dell'Aveto. L'itinerario attraversa la folta faggeta (Bosco di Liciorno) che ricopre il versante nord del Monte Ramaceto, e percorre le creste sommitali della montagna, che verso sud precipita nuda e rocciosa sulla conca di Cichero.
Tratto dal volume: Vette e sentieri in Val d'Aveto e valli circostanti.
Situati tra i Piani di Praglia e le Capanne di Marcarolo, i Laghi del Gorzente sono tre bacini artificiali, ricavati dallo sbarramento del torrente omonimo e di un suo affluente. Con i loro rami che s'insinuano in vallette profonde, i tre laghi artificiali non turbano l'armonia del paesaggio, ma anzi ravvivano l'ambiente di per sè piuttosto brullo. L'escursione proposta è un bel giro ad anello, vario e movimentato, in ambiente singolare: malgrado la vicinanza del mare il paesaggio ha un aspetto quasi nordico, con altipiani nudi e rocciosi e boschi di conifere che si specchiano nei laghi.
Tratto dalla collana: I Sentieri più Belli.
Per andare dalla Colla di San Giacomo al Colle di Melogno, l'Alta Via dei Monti Liguri presenta due possibilità: o seguire interamente la carrozzabile, prima sterrata e poi asfaltata, che collega i due valichi mantenendosi sul versante marittimo, oppure sfruttare una più recente variante su sentiero che percorre l'arrotondato crinale boscoso, dove sono state installate negli ultimi anni numerose pale eoliche. Questa seconda opzione, anche se leggermente più faticosa, è consigliata perché più diretta, varia e pittoresca e permette di visitare l'ex Base NATO del Pian dei Corsi. Volendo fare un giro ad anello, si possono combinare tra loro le due varianti.
Tratto dal volume: L'Alta Via dei Monti Liguri.
Il 23 giugno 1908, i torinesi Angelo Brofferio e Vittorio Sigismondi salirono sulle tracce del pioniere inglese Freshfield per il Vallone dell'Argentera e il ripido canalone nevoso sulla destra, poi proseguirono con bella arrampicata per la lunga cresta sud dell'Argentera: «La nostra via alla punta massima delle Marittime – scrive Angelo Brofferio – offre un'ascensione molto dilettevole, però poco variata, senza difficoltà notevoli, né pericoli di nessuna sorta. Come scrissi già sulla "Rivista", raccomando caldamente questa gita come probabilmente la più divertente che si possa compiere dal Rifugio Genova; è il tipo classico delle ascensioni dette fra noi "accademiche"». (Rivista Mensile del CAI, anno 1909, pag. 150).
Tratto dal volume: Nelle Alpi del sole.
È il più facile fra i “tremila” raggiungibili dal Rifugio Remondino. Sorge subito a settentrione del Colle di Nasta, sullo spartiacque Valletta-Rovina e si compone di due vette, separate da una profonda forcella. La Punta Sud, facilmente accessibile dal Colle di Nasta, è il punto culminante. Riguardo al toponimo, nella Guida dei Monti d’Italia si legge: «Il nome ricorda l’ing. Pio Paganini, illustre topografo, che introdusse e perfezionò in Italia il sistema fotogrammetrico, autore nel 1879 di una splendida carta del massiccio dell’Argentera, al 25.000» (Alpi Marittime, vol. II, pag. 131). Verso settentrione, la vetta offre una notevole veduta ravvicinata sull’imponente Cima Sud dell’Argentera, dalla quale si dirama a sinistra la movimentata costiera della Madre di Dio. A destra dell’Argentera, invece, dietro la vicinissima Punta Nord, si scorge la più lontana Cima dell’Oriol. A sud il panorama è dominato dall’assai prossima Cima di Nasta, alla cui sinistra si erge il Báus. A sud-est spicca il Monte Gelás con i suoi piccoli ghiacciai.
Tratto dal volume: Vette e Vie Normali.
È un bellissimo anello intorno al Monte Frisson, che tocca tre valli e quattro laghi. Giunti al Passo di Ciotto Mién si può scegliere se percorrere l’aerea cresta del Monte Ciamoussè, che oppone modeste difficoltà alpinistiche, oppure aggirare la montagna puntando direttamente al Passo del Diavolo.
Tratto dal volume: Scalate facili e Sentieri difficili.
È un’escursione di media durata, assai remunerativa: percorrendo un piacevole e panoramico sentiero si arriva al Colle del Sabbione, dove si può optare per raggiungere uno o più laghi con un percorso "a stella": i vicini Lago della Vacca e Lacs du Sabion, circondati da invitanti prati, o il più distante e appartato Lago di Vernasca, in ambiente decisamente più severo fra detriti e rocce montonate.
Tratto dal volume: Laghi e sentieri: dalla Valle Tanaro alla Valle Gesso.
I Lacs de Morgon sono una serie di laghi e laghetti molto belli, situati su pittoreschi ripiani tra erba e rocce montonate, al piede nord-est della Cime de Morgon (o Tête des Mourres), nell’alta Tinée. Il toponimo Morgon (radice prelatina “mor”) indica un luogo pietroso (M. Bruno, Alpi sud-occidentali, viaggio tra immagini e nomi di luoghi, pag. 287). Per raggiungerli si parte da Ferriere nell’alta Valle Stura di Demonte, poi, passando per il frequentato Colle di Puriac, si sconfina in Francia e si raggiungono i selvaggi ripiani che ospitano i laghetti. Il tratto dal colle ai laghi è privo di sentiero, perciò l’orientamento può essere problematico in caso di nebbia. Dai Lacs de Morgon si può continuare il cammino salendo al passo omonimo, per poi scendere al Colle del Ferro e a Ferriere: in tal modo si effettua un lungo ma bellissimo anello.
Tratto dal volume: Laghi e sentieri: dalla Valle Stura alla Valle Po.
La parte migliore della tappa è all'inizio, sia per le belle vedute su Moneglia, sia per il graziosissimo paese di Lemeglio. Dopo ci si perde nel fitto della vegetazione, con rarissime opportunità di vedere la costa. Il centro storico di Deiva, all'arrivo, merita una visita.
Tratto dal volume: Trenotrekking Portofino Portovenere.
È un bell’itinerario ad anello: da Riomaggiore si sale ripidamente per un antico sentiero di crinale, fino allo spartiacque dove s’incontra l’Alta Via delle Cinque Terre. Se ne percorre un tratto in piano, poi si scende sul lato opposto della Valle di Riomaggiore, passando per il Santuario di Montenero che sorge su un poggio assai panoramico. La salita è piuttosto faticosa, con lunghi tratti a gradini. In compenso regala belle vedute verso Punta Mesco e la Liguria di Ponente. Nelle giornate più limpide, lontane sullo sfondo, si vedono anche le Alpi con la piramide del Monviso. Anche la discesa presenta ripidi tratti scalinati che richiedono un po’ di attenzione, specie con fondo bagnato. Nella parte bassa della discesa si hanno stupende vedute aeree sulle case colorate di Riomaggiore.
Tratto dal volume: Cinque Terre, Val di Vara, Montemarcello.