Dislivello in salita: 1200 m
Tempo di percorrenza: 4-5 ore
Da Castérino, ameno villaggio posto in un ramo laterale dell'alta Val Roya, si rimonta la Valmasque, poi si sale al selvaggio Pas de la Fous con un percorso in parte fuori sentiero, ma ben segnalato con ometti e strisce di vernice. Lungo la salita si hanno splendide vedute sui vasti laghi Vert e Noir e sui più piccoli laghi Lusiere e Gelè, sovente ghiacciati fino a luglio inoltrato. Giunti al passo, il panorama si apre sullíimponente, vicinissimo Monte Clapier. Se si prosegue la salita fino sulla facile Cima Viglino, si può ammirare anche il Ghiacciaio del Clapier, che è il più meridionale delle Alpi.
Accesso stradale: a) Da Cuneo si segue la strada statale del Colle di Tenda, oltrepassando Borgo San Dalmazzo, Vernante e Limone Piemonte; si attraversa la galleria del Colle di Tenda e si scende lungo la Val Roia fino a Saint Dalmas de Tende, dove si prende una diramazione che sale a destra nell'aspra valle del Torrent de Bieugne (Torrente Beonia) in direzione di Castérino. b) Da Ventimiglia si risale la Val Roia entrando in territorio francese; arrivati a Saint Dalmas de Tende si prende a sinistra la strada per Castérino (1550 m), villaggio formato da poche case e alcuni alberghi sparsi in una bella conca pianeggiante, allo sbocco del Vallon de Fontanalbe. Superato Castérino si continua a salire verso il Colle di Tenda, trascurando sia una sterrata che si stacca sulla destra sia una successiva sterrata sulla sinistra, diretta al Lac des Grenouilles e al Refuge de Fontanalbe. In breve si arriva ad un ulteriore bivio a quota 1719, dove si lascia l’auto.
Itinerario: dal villaggio di Castèrino lasciata a destra la strada per la Baisse de Peyrefique, si segue la diramazione di sinistra che entra nel Parc National du Mercantour e il Colle di Tenda, si segue la diramazione di sinistra (sbarrata) che entra nel Parc National du Mercantour. La strada sterrata s'innalza dolcemente fra i larici sul lato destro idrografico della Valmasque (Valmasca), lasciando in basso la profonda gola del torrente. Percorsi poco meno di due chilometri, a quota 1850 circa si lascia a destra la diramazione per il Colle del Sabbione e il Colle dell'Agnel, per continuare in dolce salita fra i larici nel vallone che si allarga a conca, dominata sullo sfondo dalla piramide a due punte del Mont Chamineyes.
Nella parte superiore della conca, a quota 1970 circa, si abbandona la vecchia carrareccia che attraversa il rio, per proseguire a sinistra lungo un sentiero che s'innalza diagonalmente fra larici e massi, poi costeggia il torrente sulla sponda destra idrografica. Attraversato un ripiano erboso cosparso di massi, il sentiero sale con qualche zigzag fra balze di rocce arrotondate, fino a sbucare in una conca prativa a quota 2080 circa. Piegando a destra si attraversa una passerella di legno ai piedi di una bella cascata, si raggiunge nuovamente la carrareccia rovinata e si continua lungo il sentiero che taglia i tornanti della vecchia rotabile in rovina. La strada lascia quindi il posto ad una mulattiera in parte lastricata, che s'innalza con varie svolte fra rocce levigate da antichi ghiacciai. Piegando a destra, la mulattiera giunge ad un bivio a quota 2200 circa: si lascia a destra la diramazione per il Refuge de Valmasque e si sale ad una sella a quota 2294. Proseguendo con qualche saliscendi, si giunge in breve alla diga del Lac Noir (Lago Nero, 2278 m).
Qui si abbandona la mulattiera e, passati sotto la diga, si attraversa l'emissario del lago. Proseguendo verso ovest sul prato, si prende un piccolo sentiero che síinnalza con numerosi zigzag per un ripido conoide d'erba e pietrame, verso la larga parete rocciosa del Mont Chamineyes. A quota 2400 circa, il sentiero piega a destra e taglia diagonalmente il pendio detritico sovrastato dai verticali contrafforti della Cime Lusiere, con vista splendida sul sottostante, vasto Lac Vert. Si rimonta un valloncello detritico (spesso innevato fino a luglio inoltrato) fino al ripiano che precede il piccolo Lac de la Lusiere (o Lac Gelè Supèrieur, 2627 m).
Lasciando a destra il laghetto, si continua la salita verso ovest per pietraie e gradini rocciosi (segnavia rossi e ometti) con belle vedute sui laghi Lusière e Gelè. Proseguendo per un canalino detritico, si giunge alla base di una bastionata rocciosa, che si sale con qualche zigzag per cenge e gradini. Si piega quindi a sinistra per sfasciumi e rocce montonate, fino all'ampia depressione del Pas de la Fous (2828 m), sullo spartiacque tra Valmasque e Gordolasque.
Dal passo, salendo verso nord per ripidi detriti e facili rocce, si può raggiungere in una ventina di minuti la panoramica Cima Viglino (2915 m IGM, 2910 m IGN), situata sullo spartiacque principale della catena alpina.
Importante punto nodale da cui si origina la grande costiera del Basto e del Grand Capelet, la bifida vetta della Cima Viglino offre una vista bellissima sulla vicina parete est del Monte Clapier e sul sottostante, omonimo ghiacciaio. Dalla parte opposta si abbracciano con lo sguardo parecchi laghi: Agnel, Lusière, Gelè, Vert e Noir.