Dislivello in salita: 576 m
Dislivello in discesa: 6 m
Tempo di percorrenza: 1.45-2 ore
Il "Sentiero di Camilla" è ricco di inaspettate sorprese: prima fra tutte, per l'amenità del luogo, la Cascata di Tetti Tancias, anche se per raggiungerla occorre compiere una piccola deviazione; poi i freschi tratti di sentiero all'interno di fitti boschi di faggio; ed infine, il bel balcone panoramico sulle montagne della Valle Gesso. I dislivelli non eccessivi non devono però trarre in inganno: un po' di fatica e tratti piuttosto ripidi vanno messi in conto nel compiere questo itinerario.
Accesso stradale: da Cuneo si va a Borgo San Dalmazzo, si continua per un breve tratto verso Limone Piemonte, quindi si prende a destra la rotabile che risale la Valle Gesso. Oltrepassato Valdieri, si lascia a destra la strada per Sant'Anna e Terme di Valdieri, e si prosegue a sinistra in direzione di Entracque. Passata Entracque, si sale fino alla graziosa Chiesa di Santa Lucia, dove si svolta a sinistra per Tetti Violin. Si supera la borgata di Tetti Colletta Sottana e, in corrispondenza del successivo bivio a sinistra per Tetti Violin, si trova un posteggio sterrato per alcune auto. Un grosso pannello informativo segnala l'inizio del Sentiero di Camilla.
Itinerario: la partenza del sentiero si trova poco oltre le ultime case di Tetti Colletta Sottana (1040 m), al piccolo posteggio che si incontra subito dopo aver lasciato a sinistra la diramazione per Tetti Violin.
Il sentiero descritto in questo itinerario è dedicato a Camilla Bessone,
ventenne cuneese deceduta in un incidente automobilistico l'11 agosto 2020
assieme a quattro suoi amici, Samuele, Elia, Nicolò e Marco.
I ragazzi, al rientro da una notte a guardare le stelle cadenti,
sono rimasti vittima del tragico incidente nella "loro" Valle Grana,
non lontano dal Santuario di San Magno.
La squadra forestale 098 della Regione Piemonte, al lavoro per realizzare
una via di rientro agevole dalla Ferrata di Funs "Ico Quaranta",
colpita dalla sciagura, ha proposto di dedicare il sentiero cui stava
lavorando proprio a Camilla Bessone.
L'idea è stata accolta sia dal Comune di Entracque che dalla famiglia,
e grazie anche al contributo dello Sci Club Alpi Marittime è stato possibile
dedicare questo sentiero a Camilla e ai suoi amici, diventati ormai per
tutti “i ragazzi delle stelle”.
Si sale lungo la strada asfaltata in direzione sud-est: appena prima di arrivare alla
borgata di Tetti Colletta Soprana (1075 m),
le indicazioni mandano a sinistra su una comoda mulattiera inerbita.
La mulattiera sfila alle spalle della lunga fila di case (fontana) e poco
più a monte si ricongiunge alla strada diventata nel frattempo sterrata.
Si continua verso sinistra, con pendenze poco più accentuate. Si lascia a
sinistra la piccola carrareccia che conduce ai Tetti Tancias, quindi si
raggiunge il bivio, ancora a sinistra, per la Cascata di Tetti Tancias.
La deviazione è assai consigliabile per la bellezza della piccola cascata. Il sentiero guada subito il letto secco di un rio, poi prosegue a mezzacosta in leggero saliscendi. Passati alle spalle dei Tetti Tancias, ci si avvicina al rio che scende dal Vallone delle Balmere e si arriva alla Cascata di Tetti Tancias (1135 m circa; la digressione, andata e ritorno, richiede poco più di un quarto d’ora).
La sterrata continua in salita, lascia a destra un ampio slargo dal quale si stacca la diramazione per i Tetti Dietro Colletto e, con vista spettacolare sull’ardita guglia chiamata Uia di Santa Lucia, arriva al rio che scorre nel Vallone Pautajol.
«Assai singolare per il suo aspetto di simbolo fallico è inoltre l'Uja di Santa Lucia, slanciata torre calcarea alta 40 metri circa, simile per molti versi ai più famosi campanili delle montagne del Triveneto: costituita da roccia assai poco sicura, l'Uja è stata scalata per la prima volta nel 1933 da Ellena e Soria (alpinisti cuneesi a cui è intitolato il rifugio raggiungibile da San Giacomo di Entracque) e Quaranta. La sua salita ha purtroppo mietuto anche vittime famose, come Silvio Varrone, alla cui memoria è stato dedicato il bivacco che costituisce la base ideale per l'attacco al Lourousa, celebre canalone ghiacciato dell'Argentera. L’Uja di Santa Lucia è visibile anche da Entracque ma la sua forma particolare si mimetizza con perfezione camaleontica sullo sfondo della parete calcarea che pare proteggerla alle spalle, impedendone di fatto la percezione» (Claudio Trova, http://web.tiscali.it/lapiazzanew/articoli/montagnacitta/falesie.htm).
Qui la strada termina: si procede su una pista malandata che guada il rio, poi riprende
l'ascesa nell'incassato vallone tenendo il piccolo corso d'acqua sulla destra.
Poco oltre, una evidente palina segnala il sentiero che si stacca a sinistra, sale
ripido per prati e si ricongiunge alla pista forestale poco a monte, dopo averne
tagliato un tornante. Si continua verso sinistra, con un tratto meno pendente che porta
ad un altro bivio: la pista, inerbita, piega a sinistra per dirigersi verso il Pian dei Funs,
mentre a destra si stacca un evidente sentiero.
Salendo diagonalmente per ripidi pendii coperti di faggi, si passano in successione
due piccoli impluvi, quindi, dopo qualche tornante, si arriva ad un terzo impluvio,
nel Vallone delle Balmere, dove scorre il rio che genera la Cascata di Tetti Tancias
e che qui, in alto a destra, forma la Cascata di Santa Lucia (1380 m circa).
Oltre il rio il sentiero s'impenna su uno spoglio pendio (verso valle si inizia a
vedere il panorama circostante, inclusa la Diga della Piastra sopra Entracque).
Superato un costone, si rientra in faggeta e si valica un altro impluvio.
Uscito dal bosco il sentiero s'innalza assai ripido, pur con qualche svolta,
fino ad un bel punto panoramico, oltre il quale si rientra nel bosco.
Il copione si ripete ora identico a causa della tormentata orografia della testata
del vallone: una successione di piccoli impluvi e costoni, ora in faggeta,
ora su terreno più aperto. Dopo il lungo incedere, alcuni faticosi tornanti
preannunciano la meta finale: lasciando a destra il sentiero per il
Passo di Costabella (vedi itinerario seguente), in pochi metri si arriva
alla tavola d'orientamento che indica la fine del Sentiero di Camilla, su
un panoramicissimo poggio della dorsale detta Costa Balmera
(1610 m, 2-2.20 ore dai Tetti Colletta Sottana).
Qui giunge anche la Ferrata dei Funs, di cui il sentiero appena percorso costituisce un'agevole via di rientro.